Home > Attualità > Alenia: cassa integrazione da febbraio 2010
Alenia: cassa integrazione da febbraio 2010
sabato 12 dicembre 2009, di
Pomigliano d’Arco- Una cassa integrazione ordinaria da febbraio prossimo al gruppo Alenia, che lascia l’amaro in bocca al migliaio di dipendenti previsto. “Apertura di una crisi per vuoto lavoro” così avrebbe giustificato l’azienda alle più di quattrocento unità solo a Pomigliano, fra lavoratori diretti e indiretti, che vedranno un Natale più triste di quelli passati. Un fine anno che prevede “un 2010 disastroso se si procede in questo senso” ha affermato Franco Bruno (FIOM-Alenia). Dopo Pomigliano le unità in cassa integrazione si rintracciano negli stabilimenti di Casoria, circa sessanta, Nola, un centinaio, ed altre dislocate tra Torino e Venezia. “Per ottenere risposte e chiedere i perché di questa situazione” ha continuato Bruno si è chiesto un tavolo di trattative a Roma tra Alenia e FinMeccanica, “la quale voleva nascondere questo disagio, ma non c’è più riuscita”. Per capire tutto questo bisognerebbe partire da un tassello precedente che si rintraccia “nelle numerose politiche di esternalizzazione condotte dall’Alenia” ha detto il portavoce FIOM. Il trasferimento dei lavori da Pomigliano a Capodichino del C27J, ha creato forti disappunti, già nel momento in cui la stessa FIOM decise di non firmare l’accordo, “creando tensioni interne quasi tra gli stessi lavoratori” ha commentato Franco Bruno. “Il punto è che questo forte processo di esternalizzazione a cui si è dato vita, non si è trasformato in un ritorno di lavoro” ha continuato. L’azienda non risponde neanche a questo, il vuoto lavorativo è l’unica risposta a tutte le domande, senza alcun commento su commesse mai più ritornate all’Alenia. Difficoltà sul mercato forti, in cui c’è diminuzione di vendite, in cui tutto sembra essere un punto interrogativo anche per il progetto sul Boeing 787 a Foggia, Grottaglie e a Pomigliano. Prove di volo rimandate e per questo tante domande che si sommano alle precedenti sui vuoti lavorativi. Organizzazioni continuano ad esserci per l’ATR C 130, “veicolo di vecchia progettazione e quindi ad esaurimento di vendite” ha aggiunto Franco Bruno. Intanto si aspetta con ansia il sedici dicembre, in cui forse si potranno avere risposte ai propri perché oltre all’ ottenimento di un programma per il 2010 e al futuro di queste famiglie.