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"Zona franca" quella dichiarata da Giulio Tremonti per Torre Annunziata

martedì 19 gennaio 2010, di Felicia Liguori


Torre Annunziata. Zona franca: il ministro Giulio Tremonti stronca sul nascere le speranze della città oplontina e dei 21 sindaci italiani che lo scorso 13 gennaio si erano riuniti a Roma proprio per salvare i benefici fiscali per la Zfu. Manca un’adeguata copertura economica per tali agevolazioni, così come ha affermato il ministro dell’Economia, in risposta alla lettera del governatore Antonio Bassolino.

Nei giorni scorsi, infatti, il presidente della Giunta Regionale, nella missiva inviata a Tremonti, chiedeva di ripristinare le norme iniziali e metteva in evidenza la negatività del cambiamento del decreto Milleproroghe rispetto ad un sistema fiscale, che nei suoi connotati originali, era stato uno stimolo a nuovi investimenti nelle zone scelte. Il decreto Milleproroghe, infatti, prevede delle modifiche che penalizzano i progetti da attuare proprio nelle Zone franche urbane: gli sgravi fiscali cancellati sono Irpef ed Irap, mentre restano invariati i benefici per le imposte, come l’Ici, e quelli per i contributi previdenziali.

La Zona franca urbana è uno strumento atto a favorire, attraverso la defiscalizzazione, la nascita di piccole imprese nelle aree a forte disagio sociale ed economico e ad aumentare l’occupazione. In Italia quelle selezionate sono 22, di cui 16 nelle regioni del Sud. Per la Campania sono state individuate tre aree: Napoli Est, Mondragone e Torre Annunziata, che si è piazzata al secondo posto nella graduatoria nazionale, con uno stanziamento di 2 milioni e 673 mila euro. Una grande opportunità, dunque, per la cittadina oplontina che, oltre a mettere in moto un meccanismo di recupero del settore imprenditoriale, punta al recupero del territorio nel suo complesso.

Nell’incontro del 13 gennaio a cui hanno preso parte i sindaci dei 22 comuni, i rappresentanti del Ministero della Sviluppo Economico e dell’Anci, il sindaco di Catania e il parlamentare del PdL, Raffaele Stancanelli, sembrava ci fosse stato un retromarcia positivo, venuto meno successivamente con la bocciatura del Ministro Tremonti.

Ma è dal ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, che arriva un barlume di speranza per le amministrazioni comunali coinvolte, con le quali ci sarà un nuovo confronto il 21 gennaio, per valutare una soluzione di equilibrio tra l’esigenza di semplificare le procedure e quella di identificare le agevolazioni più adatte per favorire lo sviluppo economico e sociale delle Zone franche. Al tavolo, coordinato dai tecnici di Claudio Scajola, prenderanno parte anche egli esperti del ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate.

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