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Pomigliano, Marchionne: ”Se non troviamo l’accordo sono disposto a non investire"

venerdì 23 aprile 2010, di Isabella Esposito


Pomigliano d’Arco. ”Se non troviamo l’accordo sono disposto a non
investire”. Lo ha detto l’Ad di Fiat Sergio Marchionne che è tornato a
“minacciare” il sindacato sulla necessità di trovare un accordo sulla
flessibilità del lavoro per lo stabilimento di Pomigliano d’Arco.
Insomma se nel giorno dell’Investor day il futuro della fabbrica
“Gianbattista Vico” sembrava roseo, l’indomani le acque tornano ad
agitarsi. “A Pomigliano bisogna chiudere e se non si chiude
l’investimento non parte”, ha ripetuto Marchionne riferendosi ad
un’intesa. L’Ad fa il braccio di ferro con la Fiom, che per il momento
è l’unica ad essersi opposta ad un Piano che reputa senza giuste
condizioni. E alla domanda se sia disposto a chiudere il pacchetto
pronto e confezionato per Pomigliano, anche senza la Cgil, si limita a
rispondere: “La cosa importante è trovare l’accordo. Senza l’accordo
non si possono fare gli investimenti: ci sono 700 milioni che stanno
aspettando che qualcuno decida di mettersi d’accordo”. Un tono acceso,
quello di Marchionne, che ha suscitato polemiche anche dal mondo
politico. “No ad accordi obbligati e a toni di `ricattò sulla pelle
dei lavoratori”. E’ quanto afferma il vice presidente uscente del
Consiglio Regionale della Campania, Salvatore Ronghi (Mpa), secondo il
quale “il piano industriale presentato da Fiat sembra promettere bene
per quanto riguarda il rilancio della produzione, con particolare
riferimento agli stabilimenti italiani e di Pomigliano D’Arco, ma il
Lingotto deve impegnarsi a garantire la certezza e le condizioni di
lavoro degli operai”. L’esponente del centro destra sottolinea:
“Condivido le perplessità espresse dai sindacati e dai lavoratori
circa l’ipotesi di eccessiva flessibilità del lavoro che il piano
potrebbe comportare e auspico che il neo presidente Fiat e i vertici
amministrativi proseguano il confronto con il sindacato con
l’obiettivo di valorizzare la produzione, ma garantendo il
mantenimento dei livelli occupazionali e delle condizioni di lavoro”.
Nel frattempo tra le tute blu del “Vico” sembra esserci ottimismo, il
piano industriale che per il momento detta solo condizioni, ma nessuna
grande certezza, appare ancora manna dal cielo per gli operai stanchi
ed assuefatti dalla Cig. Una vicenda che potrebbe intitolarsi Nuova
Panda tra miraggio e realtà. “Stanchi di stare a casa”: E’ così che i
metalmeccanici commentano il piano, alla luce di quanto appreso da
giornali e sindacalisti.Lo spiega, ad esempio, Nunzio Palmese, 33
anni: “Vogliamo dimostrare che il nostro è davvero uno stabilimento di
eccellenza e farlo diventare ‘pilota’ nel progetto generale della
Fiat. Siamo stufi di restare a casa, in quanto non è vero che i
lavoratori del Giambattista Vico non hanno voglia di far nulla, e
vinceremo la sfida che ci ha lanciato la Fiat”. Qualche perplessità
viene avanzata, invece, da parte di alcuni operai sulla flessibilità.
“Il piano è sicuramente positivo per noi operai - spiega Gennaro
Liguori, 36 anni – e speriamo che ci riporti alla ribalta delle
produzioni di eccellenza, come è stato in passato. Ma crediamo anche
che i sindacati possano trovare margini di trattativa sulla
flessibilità chiesta dall’azienda, e per far ottenere ai lavoratori
qualche incentivo salariale in più”. Ma non mancano coloro i quali non
vedono in maniera positiva il “pacco Marchionne”. Intravedono la vena
del ricatto da parte di Fiat e il tutto sembra far calare il velo del
malinconico su tutta la vicenda. “Quello illustrato da Marchionne -
afferma Giuseppe Di Lorenzo, 29 anni - è un piano capestro, in quanto
o accettiamo quello che viene posto sul tavolo, o torniamo tutti a
casa. Ci sembra che ad essere tutelati, al momento, non siano gli
interessi dei lavoratori, ma solo quelli dell’azienda”. Un giudizio
positivo al Piano arriva dal presidente dell’Unione degli Industriali
di Napoli, Gianni Lettieri. “Il Piano Fiat per l’impianto di
Pomigliano d’Arco”, ha detto, “rappresenta un impegno concreto per il
rilancio e il consolidamento di una delle più importanti realtà
produttive della Campania e di tutto il Mezzogiorno. “Perdere questa
opportunità equivarrebbe a dire addio alla possibilità di mantenere
gli attuali livelli occupazionali e a sfruttare le ricadute positive
in termini di sviluppo per tutto l’indotto. L’intenzione di
concentrare la produzione della Panda, con la previsione di 250 mila
vetture l’anno entro il 2014, si tradurrà in un maxi investimento in
innovazioni tecnologiche e impiantistiche - ha continuato il
presidente dell’Unione Industriali - che faranno dello stabilimento di
Pomigliano un polo produttivo di eccellenza, nonché un modello di
riferimento per tutte le aziende del settore auto motive. In un quadro
contraddistinto da una crisi economica largamente diffusa occorre
prendere esempio da quanto succede all’estero, dove, proprio in questo
momento si stanno effettuando grandi sforzi per la realizzazione di
investimenti produttivi capaci di invertire la tendenza in atto”.
E conclude: “La sfida lanciata dalla casa di Torino è accolta e
sostenuta attivamente da tutta l’Unione industriale di Napoli”.

Messaggi

  • Siccome molte persone sentono solo parlare del piano Marchionne, ma in realtà non sanno di cosa si tratta, di seguito trascrivo testualmente una parte del piano industriale per pomigliano.
    — 
    Il 30 marzo 2010,a roma,, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, e successivamente il 9 aprile a Napoli, presso l’Unione degli Industriali, la Direzione nazionale di Fiat Auto ha illustrato alle Organizzazioni Sindacali il piano produttivo dello stabilimento GB Vico di Pomigliano per gli anni 2012/2014.

    Il piano prevede la produzione della nuova panda,con circa 1000 vetture al giorno,per circa 270.000/280.000 vetture annue a regime,e con un investimento di 700 milioni di euro. Si tratta di una nuova vettura di segmento A; mentre la panda che attualmente è in circolazione continuerà ad essere prodotta in Polonia.

    La direzione di Fiat Auto, in premessa, ha dichiarato che il piano sarà realizzato solo se le organizzazioni sindacali sottoscriveranno un accordo con quattro precisi condizioni. Senza l’accettazione di queste codizioni la nuova panda non sarà prodotta a Pomigliano.

    Le codizioni sono:
    1) Sostenibilità economica dell’iniziativa industriale;
    2) Riconoscimento della CIGO e della CIGS;
    3) Rigorosocontenimento dei costi di struttura ( il costo del lavoro deve essere uguale a quello del 2009);
    4) Maggiore flessibilità per rispondere con tempestività alle esigenze del mercato.

    Sull’ultimo punto la direzione Fiat ASuto e stata esplicita nelle condizioni:
    a) Massimo utilizzo degli impianti: introduzione di 18 turni (6 giorni a settimana), la mezz’ora di mensa è spostata a fine turno, 80 ore di straordinario ESENTI da informazione preventiva.
    b) Organizzazione del lavoro: applicazione del sitsema ERGOUAS con RIDUZIONE DELLE PAUSE COLLETTIVE DA 40 A 30 MINUTI(in una giornata di 8 ore solo 30 min. di pausa) e la possibilità di VARIARE l’impostato linea nella prima ora o a seguito di fermata tecnica.
    c) Gestione manodopera: praticabilità della mobilità interna, riequilibrio del rapporto diretti ed indiretti, variazione nell’arco della settimana di permessi retribuiti e non retribuiti, CONTRASTO ALLE FORME ANOMALE DI ASSENTEISMO e utilizzo del comando distacco presso le aziende dell’indotto.

    E IL CONTRTTO NAZIONALE DEI LAVORATORI METALMECCANICI?
    MI CHIEDO, LA FIAT PUO’ ANDARE CONTRO IL CONTRTTO NAZIONALE UNICO ELEMENTO CHE TUTELA I LAVORATORI OPERAI VISTO CHE LO STATO NON LO FA PIU’?

    • ESSENDO STATO UN EX OPERAIO POSSO SOLO RISPONDERE CHE:

      MARCHIONNE VI VUOLE TUTTI A P GRECO MEZZO

      Se cominciamo a trovare OBIEZIONI la risposta è "COMUNISTI".

      Se chiedete quello che i vostri PADRI hanno conquistato con fervide battaglie lo stesso siete "COMUNISTI".

      Cosa vi rimane da fare:

      1)Iscriversi al SINDACATO AMANTE DELLA FLESSIBILITA’;

      2)Lavorare con la stessa paga del 2009 è portare a casa giusto i soldi per pagare le solite BOLLETTE TRIMESTRALI e un LUSSUOSO AFFITTO di CASA;

      3)Chiedere a MARCHIONNE se vi fa lavorare anche qualche altro componente familiare in modo da poter addizionare due stipendi GIUSTI per RESPIRARE e non PER VIVERE.

      Caro Marchionne qui l’unica cosa da fare è la SEGUENTE:

      1)RIDARE agli operai la dignità di vita:
      Ossia poter permettere loro di avere una casa, un auto e non dico troppo una FAMIGLIA;

      2) Come la si ridà questa dignità:
      PAGANDOLI A LORDO e senza ALCUN TIPO DI TRATTENUTA SULLA BUSTA PAGA;

      3)Questo il TUO GRUPPO lo potrebbe attuare, viste l’influenze POLITICHE della PARASSITARIA FAMIGLIA AGNELLI. Che ha sempre LUCRATO DALLE CASSE STATALI;

      4)Un piccolo imprenditore del NORD sta BATTAGLIANDO DA ANNI nei VARI TRIBUNALI:
      GIORGIO FIDENATO
      Non chiede LA LUNA ma la rispettabilità e la dignità a qualsiasi classe OPERAIA.

      Non è un "COMUNISTA" ma un "IMPRENDITORE", che giustamente si chiede:
      "PERCHE’ IN QUESTA NAZIONE DI FURBI, LECCANATICHE ed OPPORTUNISTI" debbono pagare sempre e solo LA CLASSE OPERAIA.

      Certo che a te NON CONVIENE INVESTIRE in un a NAZIONE dove è FINITA la pacchia dei SOLDI PUBBLICI al COMPARTO INDUSTRIALE. Pur sapendo che il COSTO DEL LAVORO è alto per TENERE IN VITA IL CARROZZONE PARASSITARIO INPS ed INAIL.

      Il quale si tiene ancora IN VITA grazie alle BUSTE PAGHE.

    • e sapete invece io cosa vi dico?? marchionne facci sognare, fai una bella cosa: sposta tutto in vietnam e poi li voglio vedere a piangere questi ex operai tanto indignati, Marchionne porta la fiat in vietnam, via col vento e poi tutti a sognare la classe operaia che non esiste piu.
      Ma dico siete impazziti tutti? qui se non vi mettete d’accordo sindacati e azienda chi se lo piglia nel CULO saranno solo gli operai, poi chiedermo al sig. critico e al sig. trea a loro dopo di portare da mangiare ai senza lavoro

    • Solo per informazione riporto di seguito le voci della busta paga del mese di Marzo di un operaio fiat di Pomigliano D’Arco

      TOTALE COMPETENZE - 4.133,86 EURO
      TOTALE TRATTENUTE - 3.301.68 EURO
      ARROT. MESE IN CORSO - 0,82 EURO
      IMPORTO BONIFICO - 833,00 EURO

      Provateci a vivere con 833 euro un mese con tutte le spese che comporta una Famiglia...

    • Noi vogliamo lavorare per vivere non vivere per lavorare.. si vrde che Lei non lavora in fabbrica...
      Meglio manovale che schiavo operaio!!

    • senza vergogna ALEAS SERVO DEL POTERE.

      UN POTERE CHE COMUNQUE CON LA SCUSA DELLA CRISI STA FACENDO SOLDI A PALATE.

      E ALLA FINE LO VUOLE SEMPRE E SOLO DAI SOLITI NOTI.
      Per la serie: "Chi CHIAGN FOTT A CHI RIRE"

      VERRA’ IL GIORNO CHE ANCHE IL VIETNAM e LA CINA SI SVEGLIERANNO. E COMINCERANNO A PORSI LA DOMANDA:
      "A QUANDO LA "LIBERTA’" DAL SACRIFICIO DEL LAVORO?
      OPPURE:
      "LAVORIAMO 48 ORE SU 24" quando avremo la possibilità di goderci il sudore della nostra fronte?

      Mai,
      affinché LO STATO STATALISTA PARASSITARIO sarà in VITA, le classi meno agiate DOVRANNO FAR PARTE SEMPRE E SOLO della nuova CLASSE OPERAIA:
      SCHIAVI MODERNI.

    • io invece al sapientone che ha risposto viva marchionne il vietnam e tutto il resto voglio solo dirgli quello che diceva mio nonno:la bocca è uno strumento...perchè non viene lei sulle linee di montaggio?perchè non viene lei a lavorare nella fiat di pomigliano?solo dopo aver provato potrete esprimere il vostro giudizio,poi per l’accordo con i sindacati non si preoccupi,tanto è solo una falsa poi i confederali firmeranno l’ennesima condanna a morte per gli operai,tutto ciò serve solo a portare nelle tasche della fiat questi 700milioni

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