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Striano. Lotta contro la crisi economica: al via l’iniziativa sul lavoro sommerso

mercoledì 29 settembre 2010, di Giovanna Salvati


Striano. Reinventarsi e combattere la crisi dell’economia locale? Da oggi è possibile nella piccola cittadina strianese dove durante la pubblica assise di lunedi sera i componenti del consiglio hanno cosi approvato all’unanimità il nuovo provvedimento relativo alla applicazione della legge 383 sull’immersione. Una decisione che seppur in una piccola realtà evidenzia la voglia di crescita e sviluppo dell’economia locale in un momento di crisi, ma soprattutto un valido messaggio sul ripristino del concetto di legalità e lotta al lavoro nero. Il primo problema da affrontare, per meglio comprendere la natura e le dimensioni della decisione da parte dell’amministrazione, guidata dal sindaco Antonio Del Giudice, , è quello di definire le attività economiche che operano nel sommerso. Il compito è arduo sia per la difficoltà oggettiva di studiare un fenomeno che sfugge sempre di più all’osservazione, che per la coesistenza di numerose attività non registrate con sempre più crescenti assunzioni di mani d’opera in nero. E cosi, l’economia sommersa è riconducibile a quell’insieme di attività produttive che sfuggono all’osservazione, alla regolamentazione e alla rilevazione ma nel contempo, grazie al decreto 383 pone una valida alternativa a quegli stesi imprenditori che vogliono cosi dare un contributo al riscatto di attività e di luoghi che in caso contrario rimarrebbero l’ennesima cattedrale nel deserto. Il lavoro sommerso è una piaga profonda che dilania, da sempre e pur essendo un fenomeno “invisibile” i suoi effetti sono “reali” e devastanti per i lavoratori, le imprese e per la stessa economia in particolare proprio al sud. Ed ecco allora che scatta l’alternativa, che per la prima volta viene applicata in un comune del vesuviano, uno dei primi a sposare l’iniziativa. Sette le aziende, di Striano, che prenderanno cosi in gestione vecchi casolari e capannoni, in disuso i cui proprietari di gestione ne avevano autodenunciato l’impiego di manodopera in nero. E d è cosi che l’emersione del lavoro e dell’economia sommersa diventa da Striano una condizione indispensabile per produrre ricchezza anche in altri paesi, un circuito positivo intrapreso che se non verrà interrotto, viceversa rafforzato ed accompagnato anche con un proficuo monitoraggio, potrà risollevare l’economia locale. Insomma: vecchi capannoni esempio di illegalità e violazione delle norme vigenti, diventeranno luoghi di riscatto e spiraglio di crescita e sviluppo, probabilmente con l’assunzione, da parte delle stesse aziende che gestiranno i luoghi, di giovani del territorio, limitando i casi di disoccupazione. “Siamo il primo paese – spiega il sindaco Antonio Del Giudice – a mettere in campo una simile iniziativa, e quello che fa credito è l’entusiasmo della cittadinanza ma soprattutto nel coinvolgimento dell’intera compagine politica, che senza se e senza ma ha votato in consiglio l’iniziativa con parere favorevole”.

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