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Il tenore Raffaele Sepe chiude il ciclo teatrale lettone

Domani sera al ‘Latvian National Opera’ di Riga, il lirico nolano darà termine all’esperienza lettone iniziata col debutto nella città ex sovietica il 4 agosto scorso. Anche allora fu rappresentata la “Carmen” con partner la soprano svizzera Nora Sourouzian che con Raffaele ha replicato il 16 ottobre e debuttato il 6 novembre scorso nel ‘loro’ primo “Werther”, raccogliendo consensi unanimi. Adesso invece ad interpretare l’eccentrico personaggio che da il titolo all’opera, sarà l’artista Malgorzata Panko.

giovedì 11 novembre 2010, di Mauro Romano


“Di solito l’ultimo personaggio che si interpreta è sempre quello preferito in modo particolare”, esordisce l’artista polacca nata a Bialystok ma residente a Varsavia da 13 anni. “Ma, siccome impersonare la “Carmen” è il sogno di tutti i ‘mezzosoprano’, anche se il personaggio richiede una forma fisica strepitosa, oltre alla solita concentrazione mentale, poiché Carmen balla sempre per tutta la durata della rappresentazione … sento dentro di me una fibrillazione tutta particolare che mi ha portata ad impegnarmi nella parte da oltre due mesi senza mai smettere. Per fortuna le prove stanno andando bene, i risultati del nostro impegno ci confortano, e quindi c’è molta fiducia di fare bene!”.
Il Sepe, invece, si presenterà sulla scena del celeberrimo teatro da veterano, poiché alla sua quarta interpretazione del Don Josè. Ma non è che per questo si sia adagiato sugli allori. Infatti ci istruisce: “Le varie esibizioni del protagonista le ho interpretate sempre in modo diverso. Ed anche stavolta proverò ad applicare al ‘mio’ Don Josè alcuni effetti tecnici in modo che vengano messi in evidenza sia il lato buono del suo carattere, sottolineato nella fase iniziale dell’opera, che quello cattivo della parte finale che lo conduce alla pazzia che sfocerà nell’uccisione di Carmen. Quindi un evidente contrasto, grazie al quale, sarà come interpretare due personaggi in uno. E non è facile per nessuno mutare in un baleno emozioni, sensazioni, espressione recitativa, il canto … e così via. E’ la sfida che faccio a me stesso domani. E’ una provocazione che lancerò alla platea ed alla critica. Vedremo cosa ne verrà fuori!”.
La sicurezza nei propri mezzi, il varcare sempre nuove frontiere sceniche ed interpretative … è il ‘credo’ del ‘nostro’ tenore che ancora una volta esporterà l’italianità oltre confine. “Anche se non passa un giorno che non ‘studi’”, ci tiene a dire! “Mai sentirsi appagato di un successo, di un esito positivo di una interpretazione. Mai specchiarsi nei complimenti, nelle felicitazioni che ci piovono addosso dopo un lavoro. Sarebbe la fine!”, strizza l’occhio! E proprio questo sprone alla sua indole battagliera, che rafforza inevitabilmente le proprie ambizioni, l’ha già portato a magnifiche performance che ne hanno decretato un successo in un lasso di tempo neanche tanto lungo. Testimonianza di tanto dire la fantastica serata del 5 luglio a Riva del Garda, in un concerto di musica napoletana. Il vestire gli abiti di Mario Cavaradossi, protagonista maschile della ‘Tosca’ a ‘Villa Campolieto’, il 24 e 26 settembre scorso! con l’orchestra diretta dal maestro Veronesi. Il doppio premio – della giuria e del pubblico – al festival internazionale di Ravello, dove si è esibito nell’interpretazione di ‘arie russe’ in tre serate, servite a sbaragliare il campo che al nastro di partenza annoverava ben duecento partecipanti! E, dulcis in fundo, il suo primo ‘Werther’ di sabato scorso, sempre in Lettonia. E ancora apprendiamo di altri ‘dulcis’ in gestazione pressoché immediata. Rafilù, che piacere sapere che il mondo ti apre le sue strade! Oh,Perdon! I suoi teatri!

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