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A SOMMA LE ACCUSE DE LA SINISTRA
“Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”
domenica 22 gennaio 2012, di
Da decenni si attendeva che fosse riaperto alla città, ora che i lavori sono stati ultimati il castello D’Alagno con una importante storia alla sue spalle rischia di diventare una location per pranzi e ricevimenti. Un’idea che lascia allibiti i responsabili de “la Sinistra per Somma”, il movimento politico si è detto da subito contrario ad una delle ipotesi di utilizzo cui starebbe lavorando l’amministrazione comunale. Ora la contrarietà per questa ipotesi è stata messa nero su bianco in una lettera inviata al sindaco di Somma Vesuviana Raffaele Allocca e all’assessore ai beni Culturali Emanuele Coppola.
“Quando abbiamo sentito parlare dell’ipotesi di utilizzare i saloni del castello per delle cerimonie pensavamo si trattasse di uno scherzo ben congeniato (le solite “burle di palazzo”)”, spiegano, “Ma è capitato, non in poche occasioni, che l’idea della ristorazione commerciale riaffiorasse dalla bocca dell’assessore delegato. A questo punto ci viene il dubbio che non stiate scherzando e se cosi è vi chiediamo immediatamente di fermarvi e di restituire il bene alle necessità della collettività”. Il castello fu comprato nel 1998 dall’Amministrazione dell’ex sindaco Alfonso Auriemma per realizzarvi un museo ed una biblioteca, adesso invece l’attuale esecutivo starebbe preparando un bando al quale vorrebbero partecipare anche alcuni imprenditori e consiglieri legati alla maggioranza per permettervi l’organizzazione di banchetti. “A parte le chiacchiere più che altro mangerecce, non si capisce ancora bene che utilizzo verrà fatto del castello”, aggiunge la Sinistra, “La nostra città è carente di spazi d’aggregazione culturale per le numerose realtà associazionistiche e artistiche operanti sul territorio. Non esistono laboratori per la formazione extra-scolastica in campo artistico, musicale, artigianale, a servizio dei giovani. Anche l’enogastronomia necessiterebbe di spazi al coperto per la realizzazione di eventi volti alla salvaguardia della produzione locale. Non c’è sul nostro territorio una struttura che permetta la realizzazione di eventi musicali, audiovisivi, convegni, mostre. Ecco allora che il castello d’Alagno potrebbe rispondere a queste esigenze ed essere utilizzato dai cittadini”. Parole sagge: Somma è piena di ristoranti, mancano invece i luoghi di cultura è ora di rimediare.
Messaggi
1. “Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”, 26 gennaio 2012, 01:31
Attendo, più di tutti, la consegna di Castello D’Alagno, affinchè l’intera comunità sommese possa finalmente godere di questo immenso patrimonio culturale, e ripeto CULTURALE.
E’previsto il trasferimento a Castello d’Alagno del Fondo Librario Antico, per dargli degna collocazione, realizzando quella biblioteca storica che servirà anche come sede per restaurare alcuni importanti testi.
Lavoro, affinchè i nostri reperti archeologici, trattenuti altrove, possano ritornare alla collettività ed ospitati proprio a Castello D’Alagno, realizzando un Museo Archeologico Sommese.
Ho preso contatti con il Sindaco di Poggiomarino dandogli la disponibilità di ospitare presso Castello D’Alagno i reperti archeologici rinvenuti in località Longola.
Castello D’Alagno, a breve, sarà teatro di numerose mostre di artisti internazionali e locali, con la promessa di donare alla nostra città alcune delle loro opere più importanti e rappresentative.
Il Castello D’Alagno, per funzionare al meglio, necessita di ingenti spese (manutenzione, gestione,personale specializzato) tutte a carico dell’Ente Comunale e quindi della Collettività.
Per far fronte a queste spese e permettere proprio a quei progetti culturali, artistici, archeologici ed associativi di prender vita a costi contenuti, non mi scandalizzo davanti a forme private di finanziamento che vedrebbe l’utilizzo rigoroso solo di alcune aree, sopratutte esterne.
Il Castello D’Alagno NON sarà mai un ristorante, non lo vuole nessuno dell’Amministrazione, tantomeno il sottoscritto. Cordialmente Emanuele Coppola
1. “Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”, 28 gennaio 2012, 10:09, di Carlo
Caro assessore ma lei davvero c’ha preso per fessi!!!
Basta favoritismi per i proprio alleati.
Il popolo è stanco, immaginiamo come andrà a finire, sappiamo che nelle vostre fila ci sono molti ristoratori.
Abbia la dignità di stare zitto, ne avete fatte fin troppe.
I ragazzi di questo paese sono disgustati.
2. “Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”, 28 gennaio 2012, 15:58, di gianni
Noi ci scandalizziamo invece, perché da lì parte la strada sopra castello dove già ci sono abbondanti risporanti abusivi o in attesa di un condono che non potranno mai avere e sono pure troppi. Allegria!
3. assessore sii chiaro, 29 gennaio 2012, 19:51
Assessore, complimenti. Sei caduto come i gatti. Sei riuscito a parlare e parlare senza sciogliere il nodo della questione. Si festeggeranno oppure no le nozze?Il sindaco in una intervista ha detto di si, mentre tu parli di finanziamenti privati, artisti etc...... ma senza accennare alla questione delle nozze. Prendi una posizione una volta tanto e spiegaci cosa ne volete fare del Castello!
2. “Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”, 29 gennaio 2012, 15:35, di Alessandro Giuliano
Una precisazione: l’acquisto fu effettuato dalla giunta Mocerino.
1. “Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”, 31 gennaio 2012, 12:38, di poveri noi
Povero Castello, restaurato sembra proprio un un locale per sponsali e per giunta un poco cafone, con quei colori piatti e fasulli tipici di certa architettura vesuviana. Un poco mi ricorda pure l’hotel La Sonrisa, famoso per le sue torri. Intanto sarebbe interessante capire quanto e come la soprintendenza ha controllato i lavori di un immobile, non vincolato, ma stravincolato, fino ad arrivare a tali risultati. E chissà all’interno come sarà ridotto!
2. “Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”, 4 febbraio 2012, 10:42
Sono uno dei giovani che ha partecipato alla visita guidata al Castello D’Alagno con l’assessore Coppola. Ma vi sembra normale che l’assessore prima ci dà appuntamento e poi si presenta senza le chiavi per aprire il Castello? Ma siamo su Scherzi a Parte?
3. “Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”, 14 febbraio 2012, 17:31, di TRIVAGO
QUESTI CARI SIGNORI DELLA SINISTRA SOMMESE VORREI CAPIRE COME VORREBBERO MANTENERE I COSTI DI GESTIONE DI QUESTO BELLISSIMA STRUTTURA. UN SINDACO DI SINISTRA APRI IL PARCO EUROPA E DOPO DUE MESI ERA TUTTO DISTRUTTO E FORSE VOLETE FAR FARE LA STESSA FINE ANCHE A QUESTA STRUTTURA,TANTO A VOI CHE VI COSTA DI TASCA PROPRIA????? SIGNORI MIEIE POSSO DIRVI UNA COSA??? RIFLETTETE PRIMA DI PARLARE.... MI DITE COME VORRESTE MANTENERE QUESTA STRUTTURA????
4. “Il castello d’Alagno non diventerà un ristorante”, 6 giugno 2013, 10:25, di Rafael V.
Ecco,di nuovo e come sempre,entrano in ’ballo’ i se e i ma. E’ proprio il caso di dirlo la ’Storia Infinita’ fatta di problematiche,ausilii e competenze..si ripete quotidianamente!! La ’cosa propria’ si gestisce personalmente con i suoi dovuti e doverosi ’atti di prassi,forma e norma’! Le ’cose pubbliche’ sono i sondaggi e referendum che decretano le ’opportunità di gestione,utilizzo e conservazione’! Il popolo,deve poter decidere di adottare i mezzi che risultano,atti e fatti alla mano,più salvaguardevoli e protezionisti all’opera,alla struttura stessa del Castello!Se non ci chiamano a dire la ’propria idea’,non ci possiamo autoinvitare a rappresentarci! Fortuna esiste qualcuno che ci tiene al corrente del svolgersi dei lavori, grazie di cuore a costoro!!